Fragilità e libertà
- Fragilità e libertà - Matteo, 12 anni, è un ragazzino vivace e solare, come tanti della sua età. È magro, pelle olivastra, capelli neri, leggermente mossi. Ha due sorelle, poco più grandi, con le quali ha poca confidenza, ma va d’accordo, e due genitori, che gli danno fiducia quanto basta, perché non si senta oppresso. A scuola è bravo e lo studio non gli dispiace. Studia musica e gioca a calcio. Il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, si vede con gli amici, nella piazzetta del paese. Tremila abitanti o poco più, ma non manca l’essenziale e l’estate si riempie di gente. Siamo a giugno, poco prima del tramonto, e Matteo è sul terrazzo di casa, che ridà sulla vallata, che guarda il cielo farsi rosso sugli Appennini abruzzesi. È uno spettacolo consueto, ma sempre bello a vedersi. È lì sereno, che aspetta che sia pronta la cena e, d’un tratto, gli sparisce il mondo attorno. Egli solo reale, immerso tra cose divenute senza sostanza. Un vuoto che è peggiore del buio. Con la sensazione ...